Havana club

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Havana Club è sinonimo di Ron de Cuba, la nazione che viene ritenuta la patria di questo magnifico distillato e quello che arriva nei nostri bar si può considerare il vero erede della tradizione cubana. La storia del rum Havana Club è legata alla storia dell’immigrazione a Cuba di giovani imprenditori provenienti dalla Spagna.



Se a Santiago de Cuba l’immigrazione proveniva dalla Catalogna, a cui sono legati i fondatori dei famosi brand di rum un tempo cubani quali Bacardi e Matusalem , a Cardenas l’immigrazione proveniva principalmente dai paesi baschi. José Arechabala Aldama – il fondatore del Rum Havana Club – proveniva infatti da Gordejuela, Vizcaya e la sua prima ditta fondata a Cuba prese il nome dalla regione d’origine “La Vizcaya”.

Il nome significa “La Biscaglia” regione della Spagna settentrionale. Inizialmente Arechabala, come molti degli imprenditori del rum, si occupava della raffinazione dello zucchero e solo nel 1919 a Santa Cruz del Norte iniziò la produzione di rum Havana Club, proprio l’anno prima dell’introduzione da parte degli Stati Uniti del Proibizionismo.

In questo periodo Cuba diventò la meta turistica più ambita degli americani che sbarcavano all’’Avana alla ricerca di gioco d’azzardo, prostituzione e rum e Havana club conobbe la sua prima notorietà internazionale. Nel 1934 con la fine del proibizionismo il brand Havana Club viene lanciato ufficialmente e immediatamente esportato negli Stati Uniti mentre nel il 29 maggio del 1935, apre in Plaza de la Cathedral all’Avana, quello che sarebbe diventato uno dei bar più famosi al mondo: l’Havana Club.


La storia del rum Havana Club

Il rum Havana Club ha una storia che si intreccia con quella di Cuba, una nazione che dopo la colonizzazione spagnola durata fino al 1902, visse anni turbolenti. Fino al 1934 Cuba fu protettorato statunitense poi – dopo un golpe – divenne una dittatura militare con Fulgencio Battista, infine dal 1959 un regime comunista, dopo la rivoluzione capitanata da Fidel Castro. Nella fase post indipendenza, Cuba e il Rum Havana Club conobbero uno sviluppo legato soprattutto alla vicinanza con gli Stati Uniti e al periodo del proibizionismo, che portò alla scoperta dell’isola e del distillato.

La popolarità di brand come Havana Club e Bacardi si deve proprio a questi anni, nei quali il paese più influente al mondo iniziò a consumare rum cubano e ne diffuse la conoscenza nel mondo. José Arechabala Aldama giunto dalla Spagna con conoscenze legate al mondo dello Sherry e del Brady, puntò come Bacardi alla realizzazione di un prodotto che trasformasse la percezione del rum.

Soprattutto grazie al mercato americano in pochi anni il rum passò dall’essere il grezzo distillato dei marinai, all’ideale ingrediente per eleganti cocktails che venivano consumati anche dalle donne. Proprio negli anni immediatamente successivi al proibizionismo diventarono famosi cocktails come Mojito, Daiquiri e Zombi, che contribuirono fortemente allo sviluppo del rum cubano e di Havana Club.

Effettivamente il rum cubano ed Havana Club e Bacardi in particolare rappresentava un distillato del tutto nuovo rispetto ai rum del tempo come ad esempio quello Giamaicano, contraddistinto da una forte presenza di esteri e quindi difficile da consumare soprattutto in purezza. Nasceva così per merito di Havana Club e Bacardi il rum cubano, come lo conosciamo oggi, con valori distintivi quali la dolcezza e la bevibilità, un rum che verrà definito dagli esperti” rum light”.


Tra i metodi di produzione introdotti da Havana Club , il Solera rappresenta la vera novità del tempo, perché attraverso la miscelatura di più annate di rum permetteva di mantenere un sapore costante ed un equilibrio che era sconosciuto ai rum del tempo. Si trattava di un retaggio della cultura spagnola dello Sherry che Arechabala e i suoi eredi avrebbero usato nella formula segreta per la creazione dell’Havana Club.

I due Havana Club

Attualmente nel mondo esistono due Havana Club: un Havana Club negli Stati Uniti di proprietĂ  della Bacardi ed un Havana Club per il resto del mondo, di proprietĂ  dello stato cubano e distribuito da Pernod Ricard con il quale venne costituita una joint venture. Per arrivare a capire questa strana situazione bisogna ripercorre la storia di Havana Club dalla data della rivoluzione di Fidel Castro ai giorni nostri.

Josè Arechabala e il suo erede Josechu, al contrario di Bacardi, avevano investito esclusivamente a Cuba, migliorando gli stabilimenti di produzione ed investendo in infrastrutture per servirli. La rivoluzione li colse del tutto impreparati e il loro brand divenne a tutti gli effetti un brand statale a partire dal 31 dicembre 1959, data nella quale le forze speciali entrarono negli uffici di Arechabala e sotto la minaccia della violenza confiscarono l’azienda. Durante le vacanze molti membri della famiglia si trovavano all’estero e la maggior parte di loro non tornò spaventata dalla prospettiva della prigionia.

Per molti mesi familiari e dipendenti lavorarono senza retribuzione e molti di loro successivamente fuggirono da Cuba emigrando negli Stati Uniti, compreso l’amministratore del tempo Ramon Arechabala. Tutto il rum di Cuba dal 1960 in poi sarebbe stato gestito da ispettori statali facenti capo alla Cuba Export e nel 1976 lo stato cubano registrerà il marchio Havana Club in settanta paesi, ma non negli USA a causa dell’embargo. Quando nel 1993 fu annunciata la joint venture con Pernod Ricard, Ramon Arechabala scrisse una lettera a Patrick Ricard, per suggerirgli di non commercializzare rum Havana Club senza la ricetta originale della famiglia Arechabala.


L’accordo economico non si concretizzò a causa di una proposta molto esigua e quindi Ramon si rivolse a Bacardi, decidendo di cedergli i diritti per produrre un rum Havana Club con la ricetta originale e di usarne il brand negli Stati Uniti, paese nel quale non potevano essere introdotti prodotti cubani. Dopo lunghe battaglie legali con Pernod Ricard nei tribunali degli Stati Uniti e l’autorizzazione a proseguirne la commercializzazione sul suolo americano, Bacardi deciderà di produrre il suo Havana Club negli stabilimenti di Porto Rico, facendone un brand di punta della sua azienda. Comunque, il ron Havana Club che conosciamo in Italia è quello proveniente da Cuba e distribuito da Pernod Ricard.

Havana cola

A "Havana Cola” è una classica richiesta che potreste sentire in un bar italiano, spesso seguita anche dall’indicazione dell’anno di invecchiamento, come ad esempio “Un Havana Cola 3” o un “Havana Cola 7”. Questo la dice lunga sulla notorietà del brand in Italia, che viene inteso quasi come sinonimo di rum di qualità. Le origini dell’Havana Cola ci parlano del lungo periodo storico nel quale Cuba aveva intensi rapporti commerciali con gli Stati Uniti.

Molti pensano ad Havana Cola come a un drink equivalente al Cuba Libre , ma piĂą generalmente viene servito dai barman non come un cocktail, ma piuttosto come un semplice abbinamento di Coca Cola, giaccio e rum Havana Club, al massimo con una fetta di limone quale guarnizione. Alcuni barman, per rendere piĂą affascinante questo drink, abbinano le due tipologie di rum Havana Club per la mixology cioè l’Havana Club 3 e 7 anni nello stesso bicchiere. Se fatto con le classiche dosi di 1/3 di Havana Club e 2/3 di Coca Cola, il drink Havana Cola si aggirerĂ  attorno ai 13° di gradazione alcolica (all’incirca quelli classici di un vino rosso).  L’Havana Cola è veloce e dissetante, di facile realizzazione e reso famoso dalla perfetta combinazione tra due dei brand piĂą famosi del mondo dei drink.

Tipi di rum Havana club

Attualmente la Cuba Ron SA produce sette tipi di rum Havana Club, che vanno dall’Havana Club 3 e 7 anni, indicati per i cocktails ai due prodotti di punta come, Havana Club SelecciĂłn De Maestros e l’Havana Club Máximo contraddistinti da lunghi invecchiamenti in botti di rovere tostato e dall’attenta selezione dei Maestros Roneros, che vantano un’esperienza decennale nella scelta dei distillati. 

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